Coronavirus, l’aria condizionata è pericolosa? Ecco cosa fare in casa e in ufficio

Coronavirus, l’aria condizionata è pericolosa? Ecco cosa fare in casa e in ufficio

Cosa dice la medicina

Come sottolineato da Giovanni Rezza (direttore del dipartimento malattie infettive dell’Iss), non vi sono prove che l’aria condizionata possa aerosolizzare il virus e trasmetterlo a distanza. A destare attenzione non è quindi l’aria condizionata in sé ma i flussi d’aria da questa creati, come affermano Pier Luigi Lopalco (responsabile Coordinamento Regionale Emergenze Epidemiologiche Puglia) e Roberto Burioni (virologo): questi potrebbero aumentare il raggio di azione delle goccioline contenenti il virus e portarlo a più di un metro. Particolare questo tenuto in considerazione dalla Sima nel redigere le linee guida per l’uso in sicurezza dell’aria condizionata.

L’importanza della prevenzione

Prima di mettere in funzione l’aria condizionata è importante effettuare un’adeguata sanificazione e pulizia degli impianti.

Per gli split bisogna lavare i filtri con acqua e sapone e poi farli asciugare all’aria prima di risistemarli nel loro posto. La parte esterna va invece trattata con prodotti igienizzanti.

I motori esterni devono essere sanificati da tecnici specializzati con una tecnologia a shock termico per iniezione e contemporanea aspirazione di vapore ad alta temperatura e pressione. Tale trattamento è consigliato anche per gli split nel caso in cui non siano stati sottoposti nel tempo a una buona manutenzione e presentino segni evidenti di degrado e sporcizia.

Per gli impianti di condizionamento multizona bisogna prestare particolare attenzione alle sezioni principali di scambio (batterie calde e fredde, umidificazione ad acqua e batterie di post-riscaldamento, canalizzazioni di distribuzione aria e stato dei filtri).

Come comportarsi in casa

Dopo aver proceduto alla pulizia dello split lo si può finalmente accendere. La Sima consiglia comunque di indirizzare l’aria verso l’alto e non direttamente verso le persone. Inoltre, è opportuno aprire le finestre per qualche minuto più volte al giorno per favorire il ricambio d’aria, oppure ci si può dotare di sistemi di ventilazione meccanica controllata, che filtrano l’area esterna in entrata. Attenzione anche al tasso di umidità relativa: d’estate deve essere tra il 50% e il 70%, d’inverno tra il 40% e il 60%.

Cosa fare negli uffici

Anche in questo caso, ovviamente, va eseguita la pulizia dell’impianto e occorre anche controllare il tipo di pacco filtrante installato, che eventualmente deve essere sostituito con uno più efficiente.

L’impianto di condizionamento, generalmente presente negli uffici, è più sicuro degli split in quanto immette aria esterna filtrata. Il consiglio è quindi quello di escludere il riciclo dell’aria interna a favore dell’immissione di aria fresca. Inoltre, va effettuato il monitoraggio dei parametri microclimatici (temperatura, umidità relativa, CO2).

Anche vicino ai terminali, dove la velocità dell’aria è maggiore, l’eventuale sollevamento delle goccioline di saliva potenzialmente contenenti il virus è marginale. Per precauzione si consiglia comunque di evitare di collocare tavoli, scrivanie o poltrone in prossimità dei terminali.

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